La guerra al coronavirus si combatte anche con l’evoluzione, lo sanno bene Apple e Google che hanno finalmente rilasciato la tecnologia di tracciamento sui rispettivi sistemi operativi.

E così, dopo un mese e mezzo circa dal momento in cui i due colossi informatici avevano espresso la disponibilità di aiutare a creare un supporto per contrastare l’avanzata del Covid-19, siamo pronti per sviluppare le app di tracciamento.

Proprio così, il nuovo sistema di notifiche sviluppato da Apple e Google e rilasciato ieri, diventerà il pilastro su cui molti governi costruiranno le proprie applicazioni.

Come funziona la tecnologia di tracciamento?

Il sistema sul quale si baserà anche la nostra app Immuni ha dovuto tener conto di diverse componenti esterne, prime tra tutte la privacy degli utenti e l’impatto di un’applicazione costantemente attiva sui diversi dispositivi.

In questo senso si è operato utilizzando come criteri di fondo la volontarietà e l’anonimato e si è scelto di utilizzare il bluetooth come supporto tecnologico (per ridurre al minimo il consumo della batteria).

Scendendo nei dettagli il sistema prevede che gli utenti debbano scegliere volontariamente di abilitare le notifiche e che queste, anche quando attivate, possono essere disabilitate in qualsiasi momento.

Inoltre non saranno raccolti dati personali come la posizione del dispositivo (e quindi del suo possessore) ed in caso di diagnosi positiva sarà sempre l’utente a decidere se segnalare o meno l’informazione.

Sulla base dei dati scambiati tramite gli smartphone (o altri dispositivi elettronici) si abiliteranno o meno le notifiche segnalando la presenza di un soggetto contagiato ma solo se l’esposizione è superiore ai 5 minuti.

In nessun caso e per nessun soggetto (pubblico o privato) sarà possibile conoscere l’identità degli utenti.

Apple e Google hanno tenuto a precisare che la tecnologia di tracciamento non sostituirà in alcun modo i metodi di rilevazione dei contagi delle diverse autorità sanitarie ma si pone come un’ulteriore arma contro il Covid-19.

Contact tracing: cosa succederà adesso?

Chiariamo subito un punto: il sistema di notifiche messo a punto dai due costruttori è soltanto un inizio, da ora in poi tocca ai vari governi completare o iniziare a sviluppare le diverse applicazioni nazionali (inclusa la nostra Immuni).

Il funzionamento sarà semplice, una volta installata l’app il sistema chiederà di attivare o meno il “Covid-19 Exposure Notification” che, quando e se abilitato, provvederà a scambiare dati anonimi e casuali con gli altri utenti che avranno scaricato l’app di contact tracing.

Ed in caso di contagio? Se un soggetto dovesse risultare positivo l’app chiederà di condividere l’informazione in modo anonimo con tutti i contatti degli ultimi 14 giorni.

Ma con l’arrivo dell’estate purtroppo emergono alcune criticità che potrebbero diventare determinanti, tra queste la più importante risulta essere la mancanza di comunicazione tra sistemi di stati diversi.

In pratica per via di questa impossibilità potrà accadere che se un turista straniero dovesse venire in Italia a trascorrere le vacanze e fosse positivo al Covid-19 la tecnologia di tracciamento non segnalerà alcunché.

Cambierà qualcosa? Sono previsti aggiornamenti? Al momento sembra proprio di no però speriamo che nelle prossime settimane si raggiunga un accordo in tal senso. Così potremo goderci queste vacanze con maggiore serenità.

Categorie: Tecnologia

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